Rock legends

sabato

Grand Funk Railroad, Volume a palla e vai!


I Grand Funk sono uno di quei gruppi che mi auguro vengano rivalorizzati alla grande. Vengono riscordati per gli immensi volumi durante le loro performance. Don Brewer (batteria pesante e voce), Mel Schacher (basso tonante) Mark Farner (chitarra elettrica e voce fantastica) e il tastierista aggiuntosi nel 1973 Craig Frost hanno plasmato un sound che ha influenzato tutte le band heavy arrivate dopo; mantengono comunque un sound che ancora adesso è inimitabile. Consigliatissmi i primi 4 dischi, registrati ad un volume pazzesco, e il live Caught in the act, anche se il migliore resta quello non ufficiale allo shea stadium nel 1971, dove riuscirono a polverizzare il record di prevendite detenuto dai Beatles nel 1965: in sole 72 ore andarono venduti i loro biglietti, e questo alla faccia della critica che li trovava "rozzi e rumorosi". E questo per far capire che il rock i problemi non li ha solo oggi.

venerdì

I prossimi ospiti di rock legends: HOME


Venerdì 29 settembre puntata prestigiosa di rock legends. Saranno ospiti gli Home, una delle band emergenti del panorama veronese che presto farà uscire il suo nuovo disco. Quindi è previsto che torneranno in radio x fine ottobre , quando presenteranno il loro disco di esordio.

domenica

Gov't Mule, gli ultimi stregoni del southern blues



I libri sono ancora un'isola felice dove puoi apprendere conoscenze che in tv manco te le sogni. Accade così che dopo aver acquistato una copia di Jam e un libro sul southern rock trovo un articolo interessante sui Gov't Mule, una band formata nel 1995 da Warren Haynes, chitarrista che ha lavorato negli anni '80 con Dickey Betts della Allman brothers band e poi entratone a far parte nel 1990. Con lui si unì Allen Woody, bassista che ha seguito la stessa trafila di Haynes e Matt Abs, uno che sa suonare la batteria con una tecnica che ne simula 2, anch'egli della backing di Betts e poi confluito in altre band. Il loro sound è una versione appena aggiornata della Allman Brothers Band con un po' + di rock e influenze funky. I Gov't Mule subirono la perdita nel 2000 di Woody, sostituito dal bassista Andy Hess e l'inserimento di un tastierista, Danny Louis. Imperdibili i primi 2 - 3 album con la formazione a 3 ma da seguire anche gli ultimi (l'ultima release è di quest'anno, HIGH & MIGHTY) . Per la serie "esiste anche il "new vintage"

sabato

I Fleetwood Mac meno conosciuti


Dire Fleetwood Mac è dire Rumors, il disco che ha fatto schizzare la popolarità dei Fleetwood Mac a vertici mai toccati prima nel mondo del pop rock. Ma mi preme dire che i Fleetwood Mac più famosi sono stati una evoluzione finale di un gruppo che dal 1968 al 1970 fu tra i migliori in campo rock blues inglese. Un formazione che vedeva leader Peter Green, ex Bluesbreakers (Chitarra,uscito nel 1970 in seguito ad una crisi mistica), Jeremy Spencer (Chitarra,uscito nel 1971 in seguito a un'altra crisi mistica, oggi è un seguace della setta dei bambini di Dio e vive in una coumunità con la sua famiglia) John McVie , ex bluesbreakers anche lui (Basso, poi rimasto anche nella versione Mac più commerciale) e Mick Fleetwood alla batteria (rimasto anche lui nella formazione più nota) nel 1969 si aggiunse un terzo chitarrista, Danny Kirwan, per una front line a 3 chitarre che tanto influenzerà il southern rock americano. Se vi capita di trovare uno dei loro cd (Peter Green's Fleetwood mac 1968, Mr. Wonderful 1969, Blues Jam in Chicago 1969, live at boston tea party 1969) prendetelo a scatola chiusa, chi ama il blues e la sua variante rock sarà accontentato.

martedì

Suzi Quatro continua a fare album...e qui non lo sa nessuno



Sembra incredibile come i media abbiano fretta di digerire le rockstar in fretta, consumarle e buttarle nella spazzatura..il pensiero di un giovane ragazzo oggi è quello di pensare se è meglio Paris Hilton o Christina Aguilera...mentre su Internet grazie a Dio i grandi del rock continuano a farci sapere le loro mosse; è il caso di Suzi Quatro, mitica bassista degli anni '70 che in molti ricorderanno nel ruolo di Leather Tuscadero in Happy Days. Oggi la ragazza di allora è una signora 56enne che si diverte a suonare rock duro o suppergiù in giro per il mondo e che da noi non fa più capolino dal 1999, durante una sua brve apparizione al programma televisivo meteore su Italia 1, che fu condotto da Amadeus. Oggi Suzi è tornata con un nuovo disco dal titolo Back to the drive ed è in lizza per entrare nella "rock & roll hall of fame"...e da noi non lo sa nessuno. in questi mesi verrà in tour in Germania, Danimarca e Inghilterra. Per ulteriori info consiglio il sito www.suziquatro.com . Due splendide immagini Di Suzi, una di ieri e una di oggi che la dice lunga sulla vitalità della rocker.

Enigma Dylan


In questi giorni mi son comprato un libro su Bob Dylan, per capire meglio la vita e la discografia di questo artista straordinario che affascina intere generazioni, e devo dire che ho scoperto qualcosa di più sul gradne menestrello e rocker di Duluth. L'ho sempre guardato come un oggetto misterioso, strano, anticonformista ma seguito da molti. Bob Dylan, un grande..

Roy Buchanan, the "Master of the Telecaster"


Quando ho ascoltato il suo disco "Live Stock" del 1975 sono rimasto folgorato da queso chitarrista. Avevo letto su di lui grandi cose, ma non pensavo fino a questo punto. Roy Buchanan è stato uno dei chitarristi rock blues più sottovalutati e dimenticati, purtroppo neanche i suoi dischi sono mai arrivati ai vertici delle classifiche, ma nel circuito blues è una leggenda. Come tutti i bluesmen leggendari ha avuto una vita difficile, culminata nella sua morte nel 1987 in una cella anonima dopo essere stato arrestato per guida in stato di ebbrezza, in un periodo in cui sembrava che i problemi di alcool fossero finiti. L'hanno trovato morto impiccato in una cella e le circostanze restano poco chiare. Resta il talento immenso di un chitarrista che ha avuto l'onore di essere nominato "the master of the telecaster" come il suo idolo Albert Collins, per l'affezione al tipo di chitarra (anche se ha poi suonato altri modelli) e per il suo stile velocissimo. Ahimè, gorsso rimpianto non averlo più con noi

John Mayall, il leone del British Blues



Proprio ieri notte ho ultimato la sua biografia (non ritengo sia completa ma può bastare per chi non lo conosce) che speriamo presto arrivi sul sito di Strelly. John Mayall, a 73 anni è ancora in attività nel circuito blues americano ed europeo e non molla, anzi, nessuno sa che di recente è stato nominato baronetto. Per televisione ti dicono solo che Elton John o altri personaggi famosissimi lo hanno ricevuto, ma nessuno si ricorda del leone di Manchester. Allora un po' di giustizia con 2 foto, una dei tempi gloriosi e l'immagine odierna con la medaglia che gli conferisce il titolo di Sir

lunedì

Un Omaggio a Stevie Ray Vaughan


Non serve che dica tanto di Stevie Ray Vaughan, i chitarristi lo conoscono molto bene, un vero genio del rock blues, come ha detto il buon Mauro Meneghello una volta: "Purtroppo un tragico incidente ce lo ha portato via troppo presto, un chitarrista inimitabile, con la sua Strato, quel sound blues mescolato al rock con tutte le sue infuenze Hendrixiane, un mito della chitarra..."
chiudo questa celebrazione del mito di Vaughan regalandovi una immagine davvero suggestiva di questo guitar hero del blues

Foghat, una bella scoperta


Ho trovato su un libro una definizione di questa band "Gruppazzo senza infamia e senza lode...". Vabbè, per me "It's only rock'roll but I like it", come dicevano gli Stones. Mi tocca contraddire però questa definizione perchè dei Foghat ho ascoltato un po' di dischi e devo dire che questa band ci sapeva fare: del buon hard boogie melodico anni '70 e soprattutto tanta energia nei live (consiglio il disco del 1977, pazzesco, da far saltare le orecchie dopo 2 canzoni) La formazione negli anni '70 era composta da Lonesome Dave (chitarra elettrica, fondatore della band scomparso di recente e unico sopravvissuto della formazione originale, cioè dei membri che si staccarono dai Savoy Brown per formare questa band)Roger Earl (basso), Rod Price (chitarra elettrica), Tony Stevens (batteria), Molto presto li sentirete a Rok legends e potrete giudicare voi. I membri superstiti, dopo vari cambi, mantengono l'attività live ancora oggi, seppur solo in America dove si sono trasferiti agli inizi dei '70 dalla natia Inghilterra

venerdì

I prossimi ospiti di rock legends: Get Back


E finalmente dal blog una anticipazione della prossima puntata di rock legends, l'8 settembre alle 20, saranno con noi i Get Back, cover rock band di Badia Polesine: una breve cronistoria del gruppo:

I Get back si compongono di 4 elementi, uniti dal comune denominatore della passione per la musica rock dell'ultimo trentennio, anche nelle sue sfaccettature più melodiche e richiamanti il genere pop.L'idea di costituire una rock cover band nasce da Alessio Sinico nell'estate del 2004 (basso), uscente dall'esperienza musicale con diversi gruppi oramai scioltisi (Funk Totum, It's Fun, Comma 22). Si aggiungono poi Elisa Guidorizzi (voce), Stefano Guidorizzi (chitarra) e Diego Zogno (batteria), provenienti invece da diverse scuole di musica della provincia di Rovigo.Il gruppo propone sonorità di band considerate come le colonne portanti del rock, tra cui AC/DC, Guns 'n Roses, Led Zeppelin, Deep Purple ma anche di altre che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della musica, tra cui Queen e Beatles. Con la voglia di divertirsi e di migliorarsi continuamente, i Get back hanno fatto della crescita a livello di gruppo un loro obiettivo e vi aspettano per mettersi alla prova nelle prossime serate live.

Humble Pie, questi sconosciuti


Spesso quando si fanno i nomi degli artisti hard rock si fanno i soliti nomi: Led Zeppelin, Deep Purple, Ac/Dc, ecc...ma oggi vi voglio far conoscere una band che mi piace un casino, gli Humble Pie. Sul sito di Strelly trovate la loro biografia che ho fatto e che è collegabile agli Small Faces (prossima la pubblicazione). Anello di congiunzione tra le band è Stevie Marriot, un geniale chitarrista inglese dotato di una voce rythm & blues potente al punto di sgolarsi. Incredibile ma vero: nel 1971 sono venuti anche in Italia, testimone dell'evento il giornalista Ernesto de Pascale (Corriere della Sera). All'epoca un giovane ragazzo, si trovò a vedere nella sua città, Roma, un loro concerto al Palaeur, dove avevano garantito l'aria condizionata che poi non ci fu. Alla fine del concerto Stevie Marriot era così cotto e chissà cos'altro che rimase ciondolante con la sua Gibson Les Paul sul palco. Lo hanno dovuto tirar via a forza perchè non aveva neanche la forza di muoversi, pensando anche che era madido di sudore. Ebbene, se il buon Mixo di Rock Revolution sulla defunta videomusic non avesse fatto vedere uno dei loro filmati oggi manco saprei di loro. Consigliabili i dischi dal terzo. La formazione era composta da Stevie Marriot, Peter Frampton, Greg Ridley e Jerry Shirley. Se non lo diceva invece Ozzy Osbourne in una intervista nel 1993 manco sapevo la orribile fine di Marriot, già provato da problemi di salute con la droga e l'alcool. Sotto silenzio (in Italia manco una riga...) è scomparso uno dei grandi del rock...godetevi questa immagine, con i 4 in azione sul palco (non c'è Frampton ma Clem Clempson, entrato nel 1974 in sostituzione).